Incontro sul bullismo 26 febbraio

Incontro informativo sul bullismo

Il giorno 26 febbraio 2024, tutti gli alunni delle classi quinte dell’istituto comprensivo di Vigolo Vattaro, si sono riuniti nell’auditorium con la presenza del Maggiore Andrea Ceron e del Maresciallo Romanella.
Insieme hanno parlato di bullismo.
Che cosa significa bullismo?
Il bullismo è un contenitore in cui possiamo mettere tanti comportamenti.
Possono essere comportamenti che lasciano ripercussioni a livello psicologico, oppure comportamenti in cui vengono sottratti oggetti personali ripetutamente e intenzionalmente.
Questi comportamenti fanno sentire la persona che li subisce inadeguata, minacciata nell’autostima e nella sua serenità.
Il Maggiore Ceron, parlando con i ragazzi, li invita a rivolgersi subito agli adulti (genitori, insegnanti…) per denunciare senza paura e senza nascondersi.
“Il bullo è sempre in minoranza quindi se lo denunciamo riusciamo a correggere e ad evitare il ripetersi
dei comportamenti”.
Altrimenti si parla di omertà. Il Maresciallo Romanella introduce il concetto di omertà, fa esempi con i ragazzi.
I comportamenti possono essere così riassunti:
-Stalking (ti perseguito così tanto da farti cambiare le tue abitudini di vita);
-Insulti (diffamazione, ingiuria);
-Picchiare (lesioni fisiche).
I ragazzi però devono sapere che dal comportamento si può passare al reato. Il bullo mette in atto comportamenti che possono essere puniti anche dalla legge. Se ripeto queste condotte intenzionalmente faccio bullismo.
Secondo il nostro codice penale, sono considerati reati quelli commessi da persone che hanno compiuto 14 anni.
Il codice penale è un libro dove ci sono scritti tutti i comportamenti che non vanno fatti. Se non rispetti queste regole, scatta una punizione. Il bullo ha delle condotte che si inquadrano in reati.
Il maresciallo poi elenca una serie di reati:
-Furto (rubare qualcosa di proprietà di un altro);
-Rapina (furto con violenza);
-Estorsione (furto con minaccia volontaria).
Anche sotto i 14 anni però ci sono MISURE DI SICUREZZA stabilite dal codice penale che consistono nella permanenza a casa valutata dal giudice minorile in base all’entità del comportamento commesso!
Si sono affrontati tutti questi discorsi in un clima concreto, di scambio reciproco, animato dalla curiosità dei ragazzi e dalla voglia di capire.

 

Scarduelli Silvana

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